Tempo di coronavirus

La diffusione dell’epidemia del coronavirus in tutto il mondo, sta mettendo alla prova tutta l’umanità che deve difendersi e proteggersi mettendo in campo tutte le risorse spirituali, umane ed economiche per arginare il dilagarsi dell’epidemia.
La domanda che nasce spontanea è questa : perché tutto questo sta accadendo, perché questo imperversare del male e della morte? Nella ricerca di una risposta c’è chi attribuisce a Dio tutto quello che capita nel mondo.
Penso che sia una risposta sbagliata. Dio non vuole nè il male, né la morte, né la sofferenza umana; per liberarci da tutto questo ha mandato il suo Figlio Gesù che ci ha riscattato a caro prezzo, dando la sua vita.
L’origine del male non è Dio, è il peccato dell’uomo che ancora , anzi soprattutto oggi, ha l’arroganza di agire autonomamente da Dio, manomettendo le leggi della natura, stravolgendo quell’equilibrio che il Creatore ha impresso in tutte le sue creature; creando disastri, basta pensare all’alterazione del clima e ai suoi effetti sull’ecosistema.
Comunque il Signore non ci abbandona e non ci lascia in balia del nostro peccato e delle sue conseguenze, ci ama e interviene, perché dal male provocato da noi stessi, nasca il bene che ci aiuti a capire che solo alla luce del suo amore che si è rivelato in Gesù, possiamo alla luce della sua Parola che ci indica la via da seguire affrontare tutto vittoriosamente, compresa la morte, che, alla luce del Mistero Pasquale di Cristo si è trasformata in vita eterna.
In realtà quello che stiamo vivendo, mentre ci chiede sacrificio e rinunce, sta sviluppando ed esprimendo le nostre risorse migliori: la dedizione e il sacrificio di tutti gli operatori sanitari che combattono in prima linea per salvare le vittime del contagio, con orari massacranti e fatiche che solo un vero amore al prossimo possono giustificare e sostenere.
La solidarietà da parte di tutti, per una reciproca protezione, nell’obbedire alle indicazioni impartite per arginare il contagio; la generosità di tanti enti civili e religiosi che mettono a disposizione risorse economiche e beni strumentali a supporto e sostegno delle spese per la cura degli ammalati .
Il coraggio della carità, che non abbandona i bisognosi e continua a soccorrere i poveri.
Penso alla nostra Mensa della Carità che non ha chiuso per il coronavirus perché i poveri hanno diritto ad avere almeno un pasto al giorno, perciò, sr Gabriella e le altre consorelle hanno pensato bene di equipaggiarsi con mascherine, guanti e grembiuloni, di riorganizzare le modalità del servizio con la dovuta prudenza, e continuare a rendere il servizio, indispensabile per tanti. Oggi, non è più possibile sedersi tutti a tavola come prima, ma il pasto viene consegnato in appositi contenitori in una busta, che gli ospiti ricevono facendo la fila a debita distanza uno per volta.
La carità non può auto isolarsi, deve stare in campo per i bisogni urgenti di tanti poveri, bambini, anziani a malati, ai quali il pasto caldo viene portato a domicilio.
E’ da apprezzare la creatività di tutti coloro che contribuiscono con l’umorismo e far sorridere la gente, allentando l’ansia della paura.
Un dato è certo: la storia è nelle mani di Dio. Alessandro Manzoni ci ha dato una giusta chiave di lettura degli eventi tristi e luttuosi, nel Promessi Sposi scrive: Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne una più grande.
Penso che questo valga anche per oggi, viviamo nell’obbedienza alle regole, ma nella fiducia. Uno strumento a nostra disposizione per trovare aiuto è la preghiera.
Il Salmista scrive. Volgo gli occhi verso i monti , da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore che ha creato il cielo e la terra.
La nostra preghiera passa anche attraverso l’intercessione dei Santi.
I nostri Santi protettori sono San Giuseppe e il Venerabile Padre Felice Prinetti.
Stiamo pregando San Giuseppe con la novena. Il 19 marzo ci uniremo a tutta l’Italia alle ore 21 nella recita del santo Rosario.
Imploriamo soprattutto l’intercessione del Venerabile Padre Prinetti con la seguente preghiera da recitare tutti i giorni e che qui vi proponiamo.
O Gesù, sommo ed eterno sacerdote,
Che ispirasti al tuo servo Padre Felice Prinetti
Di lasciare le armi della morte per quelle della luce,
chiamandolo al tuo servizio tra gli Oblati di Maria Vergine,
degnati, a gloria di Dio e a onore della Chiesa,
di concederci quanto ti chiediamo per sua intercessione:
Liberaci dall’epidemia che sta imperversando nel modo,
sostieni tutti gli operatori sanitari,
le famiglie, gli ammalati, gli anziani , i poveri
Sostieni la nostra fede nell’amore misericordioso del Signore.
Amen,
Un caro saluto a tutti uniti nella preghiera e nella comunione fraterna.
Madre Maria Luciana Zaru
Superiora Generale.